Il provvedimento:
1- Finanziamento all’istruzione universitaria ridotto pesantemente nei prossimi 5 anni
2- Assunzione di 1 dipendente per 5 che vanno in pensione
3- Gli Atenei potranno divenire fondazioni private in virtù della riduzione dell’intervento statale sia in termini economici sia “organizzativi”
…le conseguenze:
1- Blocco dell’attività didattica in diversi corsi di laurea in quanto “scoperti” da personale
2- L’aumento delle tasse: con l’avvento delle fondazioni private quest’ultime potranno variarne l’ammontare liberamente
3- Forti riduzioni sul piano della ricerca
In molti Atenei italiani studenti, ricercatori precari, personale tecnico-amministrativo precario e sindacati hanno, in questi giorni, portato avanti con coesione e solidarietà una vera e propria battaglia contro questa manovra dando vita a incontri e manifestazioni.
Dalle piazze e dalle aule universitarie è arrivato un segnale coeso, radicato e democratico: occorre fermare subito questa legge per non privatizzare le Università, per non renderle “aziende” ma luoghi di cultura e formazione nei quali tutti possano ottenere lodevoli risultati.
I Giovani della Val di Magra comprendono l’importanza della mobilitazione studentesca nazionale e sperano in un “contagio” ancor più diffuso in tutto il paese e si impegneranno affinché quel sentimento di “disapprovazione civile” si radichi anche nel nostro territorio.
Cogliamo inoltre l’occasione per invitare il PD ad assumere un atteggiamento più attento in merito all'attuale “questione universitaria”.
Il Portavoce dei Giovani Democratici Val di Magra
Damiano Lorenzini
2 commenti:
SITUAZIONE UNIVERSITA' DI PISA:
1) ieri pomeriggio assemblea d'ateneo con 3000 persone in piazza dei cavlieri
2) oggi è previsto l'arrivo della gelmini alla normale per l'inaugurazione di un laboratorio di fisica: si preannunciano scintille
3) polo carmignani e sala stampa del rettorato occupati simbolicamente
4) stato di mobilitazione attiva nelle seguenti facoltà: scienze politiche. lettere, agraria. S. M. N., Lettere, Giurisprudenza, Ingegneria. (spero di non averne dimenticate).
AL PROX AGGIORNAMENTO
Daniele
Il governo si accanisce sul sistema dell'istruzione pubblica perché è rimasto uno dei pochi spazi della società non ancora occupati e snaturati dal pensiero unico berlusconiano. La scuola pubblica, che non si paga ed è un diritto di tutti, ha il compito di formare l'opinione e lo spirito critico dei cittadini del futuro: tutti bei principii che fanno venire l'orticaria al premier e ai suoi ministri deferenti. Il governo non vuole che i giovani imparino a pensare, e attacare la scuola pubblica è il primo passo verso la realizzazione di questo piano criminale: perché cosa è criminale, se non risparmiare e speculare sulla pelle dell'Italia di Domani?
Marco Lorenzo Baruzzo
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